Dal Mulino La Brusia si possono raggiungere velocemente gli splendidi paesi nei dintorni. Tante le cose da vedere, sia di valore storico che naturalistico che si possono trovare lungo la strada che da San Benedetto in Alpe passa da Portico di Romagna, Rocca San Casciano, Dovàdola, fino ad arrivare a Castrocaro con le sue famose Terme, e da li arrivare alla piana di Forlì.

San Benedetto in Alpe

San Benedetto in Alpe si trova alla confluenza di tre torrenti, fra i quali il celebre Acquacheta che dà vita alla bellissima omonima cascata. Vi si trova la millenaria Abbazia benedettina, fondata dai monaci di Cluny dove nel corso dell’XI sostò San Romualdo prima di fondare Camaldoli, da secoli meta di pellegrinaggi e ritiri spirituali. Via Dante Alighieri collega il paese con il Poggio su cui è ubicata l’abbazia, e ricorda la sosta di Dante nel monastero. Alcune cose da vedere:

  • La Via Dante Alighieri
  • Il Poggio
  • L’Abbazia di San Benedetto
  • La Cascata di Acquacheta
appennino romagna

Premilcuore

Premilcuore si erge sulla riva destra del fiume Rabbi, tra i due contrafforti del Monte Falterona e dell’Alpe di San Benedetto. Caratteristico paese di montagna, fu dal 1100 feudo dei Conti Guidi fino all’avvento della Repubblica Fiorentina. Al borgo si accedeva solo dalle due porte, Porta di Sotto a Nord, demolita in passato, e Porta Fiorentina a Sud, tuttora esistente, con il nucleo medievale perfettamente conservato, dominato dai resti dell’antica Rocca. Alcune cose da vedere:

  • La Rocca
  • Il Palazzo Briccolani
  • L’Oratorio di San Lorenzo
  • L’Oratorio del Mogio
appennino romagna

Rocca San Casciano

Rocca San Casciano sarebbe stata fondata dagli Etruschi, dai Galli o dai Romani col nome di Sassatica, alla confluenza del fiume Montone e i fossi Ridazzo e S. Antonio. Una leggenda racconta che San Mercuriale, primo vescovo di Forlì, e San Ruffillo si sarebbero incontrati proprio nell’alta Valle del Montone per incatenare un drago (simbolo del paganesimo) che infestava la zona. Legatolo con le loro stole sacerdotali, lo avrebbero poi gettato in un pozzo. Alcune cose da vedere:

  • La Torre dell’Orologio
  • La Chiesa di Santa Maria delle Lacrime
  • La Chiesa del Suffragio
  • La festa dei Falò
appennino romagna

Dovàdola

I due guadi del paese è (alla latina “duo vadora”) hanno dato il nome al luogo, abitato dai Celti e poi dai Romani. Tracce della colonizzazione gallica sono emerse con il ritrovamento di un sepolcreto di guerrieri. Il rinvenimento di tombe romane e di monete battute in epoca imperiale sono poi buoni testimoni dei successivi insediamenti. Il “castrum”, ovvero l’embrione del paese, sarebbe stato tuttavia costruito dai Longobardi a cavallo del VII e dell’VIII secolo dopo Cristo. Alcune cose da vedere:

  • La Rocca dei Conti Guidi
  • Il Palazzo Montaguto
  • La Parrocchia di Sant’Andrea
  • La Villa Tassinari Blanc
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Accoglienza

I piatti della tradizione Romagnola

La cucina romagnola è ricca di piatti e ricette nate da antiche tradizioni. I caratteri della cucina romagnola sono prevalentemente contadini; grande è la tradizione suina e casearia.

Cucina come modo di vivere, che tocca la sua massima espressione in un eguagliabile fantasia di primi piatti; tagliatelle, cappelletti, tortelli, strozzapreti, passatelli e altro ancora.

La Romagna è conosciuta per la calorosa accoglienza, e spesso i locali della zona conservano quell’atmosfera familiare che, con i focolari ed i camini in sala, scalda gli ospiti durante l’autunno e l’inverno.